Ho la ferritina oltre il range del limite di accettabilità alla donazione di sangue intero ed emocomponenti, posso donare ugualmente? Sono più sano?

Francesco

Risponde il dott. Antonello La Rocca, medico chirurgo, competente in dietologia e responsabile Gruppi Fratres Catania.

Per rispondere alla sua domanda dobbiamo capire qualche nozione sul ferro anche perché la dieta per il donatore di Sangue Intero è alla base di un buon processo donazionale/post-donazionale. Il ferro è un minerale ed un micronutriente. È assorbito nella sua forma ridotta (Fe2+) per cui la presenza di agenti riducenti (vitamina C) a livello del tenue ne aumenta la quantità disponibile. È trasportato all’interno delle cellule della mucosa intestinale da un carrier (la transferrina) per essere poi accumulato nella cellula specifica attraverso un legame con la ferritina.

Il ferro-eme che deriva dalle carni rosse magre è invece assorbito separatamente. La ferritina è una proteina costituita da 24 subunità proteiche. Ognuna di esse ha un peso molecolare di 20.000 Dalton. La sua funzione è quella di accumulare il ferro intracellulare sotto forma di ossido di ferro costituendo una riserva rapidamente mobilizzabile. Tale riserva si trova nel fegato, nella milza, nelle ossa, nel plasma legato alla transferrina ed una discreta quantità anche nei muscoli.

I valori di accettabilità per la donazione si aggirano tra un minimo di  24ng/ml  ad un massimo di 336 ng/ml per gli uomini e tra gli 11ng/ml – 306 ng/ml per le donne. Se si ha la ferritina superiore a tali valori è preferibile NON donare. Un’attenta diagnosi differenziale presso un medico clinico o un medico competente in medicina trasfusionale ci toglierà sicuramente ogni dubbio circa le nostre condizioni di salute generale tramite un attento esame obbiettivo, i parametri ematochimici e se necessario un ecoaddome completo.

Alla fine capiremo il perché dell’aumento di tali valori per poter formulare le seguenti diagnosi:

a) Eccessiva introduzione alimentare dovuta alla dieta.

b) Abuso di integratori alimentari.

c) Eccessiva introduzione iatrogena (farmaci specifici per via orale o via endovenosa /intramuscolare).

d) Emocromatosi: quando la quantità di ferro che si lega alla ferritina delle cellule intestinali eccede, la ferritina si denatura in emosiderina. Quando il rapporto emosiderina-ferritina supera un valore critico(10:1) si ha emocromatosi, cioè una condizione di accumulo di ferro altamente lesiva per le cellule epatiche e cardiache. La emocromatosi è facilmente rilevabile dal riscontro di una sideremia elevata (superiore a 160ng/100ml); la sideremia normale varia fra 60 e 150ng/100ml e ancora meglio da una elevata concentrazione ematica di transferrina (superiore alle 15nmoli/litro).

g) Infezioni croniche e/o necrosi di porzioni estese di tessuto (e conseguente liberazione nel sangue della ferritina contenuta nelle cellule).

e) Nelle epatiti acute e croniche, poiché nelle cellule del fegato, che è l’organo di deposito del ferro, le concentrazioni di ferritina sono particolarmente elevate (fegato a specchio nel referto eco).

f) Disturbi metabolici: la ferritina alta può essere correlata ad alterazioni del metabolismo come iperuricemia, ipertensione arteriosa, obesità, ipertrigliceridemia, diabete ed ipercolesterolemia.

Concludendo: i valori ematochimici di accettabilità alla donazione devono essere sempre nel range come previsto per legge. Le linee guida emanate dalle apposite commissioni tecnico-scientifiche sapranno orientare il medico selezionatore del donatore di Sangue Intero ed emocomponenti per una buona qualità del Sangue Intero raccolto.