La donazione di sangue, per la Fratres, è un grande gesto di solidarietà e generosità. È un atto volontario, anonimo, periodico, gratuito e soprattutto responsabile. È un piccolo gesto che rende grandi e per chi ha a cuore la vita: la donazione è un gesto di vita.

Chiunque che sia sano, in buone condizioni generali, di peso non inferiore a 50 chilogrammi, di età non inferiore a 18 anni e non superiore ai 65 (consulta idoneità alla donazione) può diventare donatore periodico recandosi presso le strutture trasfusionali o le unità di raccolta gestite dalle associazioni, come la Fratres (scegli la sede a te più vicina in provincia di Catania, Enna e Messina).

Si può donare: sangue intero o componenti del sangue (plasma, piastrine, globuli rossi) mediante le procedure di aferesi. Si può donare sangue intero ogni 3 mesi per i maschi e le donne non in età fertile, ogni 6 mesi per le donne in età fertile, il plasma (10 litri ogni anno), le piastrine (6 volte ogni anno).

Storia della donazione. Il primo tentativo di trasfusione di sangue documentato, risale al 1492, quando un’equipe medica tentò di salvare la vita a papa Innocenzo VIII. Il tentativo fallì ed il pontefice perse la vita. Dopo secoli di insuccessi e di scarsi risultati, la trasfusione entrò in una nuova era nel ‘900, grazie alla determinazione dei gruppi sanguigni di Landsteiner tramite il sistema AB0.

A dare impulso alla trasfusione furono eventi infausti: le due guerre mondiali e la guerra civile spagnola. Nei primi decenni del secolo furono creati i servizi trasfusionali e sorsero le prime associazioni di donatori. Nel secondo dopoguerra nacquero le banche del sangue, mentre la Scienza medica fece i suoi progressi. Dagli anni ’50 in poi iniziarono in maniera sempre più organizzata le raccolte di sangue fra i donatori.

Negli anni ’70 la svolta, grazie all’introduzione delle sacche sterili di plastica che consentirono di operare in un sistema chiuso, con l’abbattimento del rischio di contaminazione. Iniziò la separazione del sangue nei suoi tre componenti principali, globuli rossi, piastrine e plasma, consentendo alla terapia trasfusionale di divenire selettiva.

Con l’esplosione dell’Aids, negli anni ‘80, vennero rivoluzionate le metodologie di reclutamento dei donatori e perfezionato il controllo e la lavorazione degli emocomponenti. Negli stessi anni venne introdotta la raccolta in aferesi che consente di acquisire dal donatore solo l’emocomponente necessario.

In seguito, la Biologia molecolare con la produzione dei fattori di crescita delle cellule del sangue, ha permesso alla Medicina di operare trapianti di midollo osseo autologhi e da donatore nella lotta contro leucemia e altri tipi di cancro. Le nuove possibilità offerte dai separatori cellulari per la raccolta selettiva degli emocomponenti, mirati alle specifiche necessità dei pazienti, aprono nuovi scenari e proiettano la trasfusione in una nuova era.