Il parco è l’ultima area dell’antico bosco etneo che si estendeva dal vulcano a Catania

C’è un luogo a Mascalucia, in provincia di Catania, che rappresenta l’ultimo lembo di un bosco leggendario: il fu bosco etneo, un’area di vegetazione che un tempo si estendeva dal vulcano sino alle prime abitazioni del capoluogo colonizzando l’area pedemontana. In mezzo al bosco c’erano i casali, poi nel tempo divenuti comuni, i più vicini a Catania divenuti, da cinquant’anni a questa parte, la sua periferia.

E la periferia, com’è facile intuire, crea cemento e distrugge la vegetazione. Mascalucia, come i centri vicini, è oggi un grande agglomerato urbano edificato per gran parte del territorio che, come un prezioso scrigno, custodisce l’ultimo pezzo del bosco etneo: il bosco del Monte Ceraulo. Divenuto parco, questo luogo è stato affidato a quindici associazioni del territorio che lo gestiscono. Fra esse anche la Fratres di Mascalucia che periodicamente assicura dei turni per consentire l’apertura e la libera fruizione.

E domenica scorsa, 2 aprile, Il Gruppo Fratres mascaluciese, ha coperto il turno. È stato il Presidente del Territoriale CEM, Angelo Salice, insieme a Simona Virgillito e ad altri volontari, ad assicurare il servizio, un momento di presenza sul territorio e, al contempo, un’occasione di promozione sia per il gesto della donazione di sangue sia per la pratica del volontariato.

Per tanti, una bella giornata en plein air a contatto con la natura in un luogo mitico: il bosco etneo o parco di Monte Ceraulo che dir si voglia ad ascoltare quanto sia benefico e importante porgere il proprio braccio e sottoporsi alla donazione. Donare sangue è proprio come la natura: è vita!